giovedì 11 gennaio 2007

Wi-Max

Roma - La fortissima attesa per il WiMax, tecnologia wireless che molto potrebbe fare per portare la banda larga in quell'Italia che la sogna da anni, potrebbe essere tradita dal modo in cui il Governo intende gestire le frequenze necessarie. Lo sostiene la denuncia dell'associazione Anti Digital Divide diffusa nei giorni scorsi e lo ribadisce in queste ore il Partito Pirata, che intende fare tutto ciò che è possibile per spingere il Governo a liberalizzare le frequenze.

Secondo i Pirates italiani le frequenze del WiMax saranno assegnate tramite un'asta pubblica che le consegnerebbe nelle mani dei soliti grandi operatori, togliendo al WiMax quelle potenzialità di pervasività che potrebbero aggredire al cuore il divide digitale italiano. Il costo delle licenze, poi, si ripercuoterebbe sui costi finali del WiMax per l'utente, esattamente come avvenuto con UMTS, tecnologia promettente che tutt'oggi, ad anni dalla sua introduzione, rimane frequentata da una piccola percentuale dell'utenza, quella che se la può permettere.

La battaglia è tutta in salita. Basti pensare ai costi che proprio per l'UMTS hanno pagato i principali operatori di telefonia mobile: accetteranno di buon grado il sorgere di concorrenti capaci di offrire grazie ad un WiMax ottenuto a basso costo molto più di quello che può offrire l'UMTS? Ne sono perfettamente consapevoli quelli del Partito Pirata che spiegano: "È chiaro che gli interessi di queste aziende sono palesemente in contrasto con gli interessi della comunità e dei consumatori. Di conseguenza, è necessario far sentire la propria voce per impedire che, ancora una volta, sia il più debole a dover soccombere".

Da: punto-informatico.it